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  • : Urban Pvs esperienze urbane in paesi in via di sviluppo Come sono le città nei Paesi del Terzo Mondo? Come sono organizzate? Quali sono le problematiche? Come vengono affrontate? Questo blog vuole essere uno spazio dedicato a quanti si occupano e si interessano dei problemi urbani e sociali nei paesi in via di sviluppo.
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Come sono le città nei Paesi del Terzo Mondo? Come sono organizzate?

Quali sono le problematiche? Come vengono affrontate?
Questo blog vuole essere uno spazio dedicato a quanti si occupano e si interessano dei problemi urbani e sociali nei paesi in via di sviluppo.


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20 ottobre 2009 2 20 /10 /ottobre /2009 14:51

 

Dopo l’esperienza a Mekelle trovo sia una bella sorpresa quella di vedere dei parchi urbani o comunque delle aree verdi a Khartoum (Sudan). La cosa mi sorprende ancora di più pensando a quanto sia calda e sabbiosa questa città e a quanto abbiano valore aree verdi e quindi fertili e coltivabili. Ovviamente molti di questi spazi urbani si trovano lungo le rive del Nilo, ma ce ne sono alcuni anche in altre zone della città.

Come primo impatto mi sono resa conto che ci sono quanto meno due grosse tipologie: i giardini aperti a chiunque, che potremmo chiamare pubblici, e quelli a pagamento, o privati. Sono aree di qualche centinaio di metri quadrati, non dei veri e propri parchi urbani, piuttosto dei giardini. Sono anche organizzati come dei giardini con sentieri in sabbia rossa che si diramano creando piccole aree di prato delimitate da cordoli in pietra o da sassi. I sentieri con andamento serpeggiante dividono il giardino in modo irregolare mentre confluiscono verso una fontana ornamentale che occupa una posizione baricentrica.




Un altro elemento che organizza geometricamente lo spazio è il canale di scolo: un solco di sezione trapezoidale con le scarpate in pietra che taglia l’area verde e che, dai sentieri, viene superato mediante ponti a schiena d’asino dello stesso materiale delle scarpate del canale. Peccato che questi canali diventino il ricettacolo delle immondizie, almeno nei giardini pubblici. Il prato viene periodicamente tagliato, la vegetazione presente, fiori e arbusti, vengono potati seguendo forme geometriche.




Lungo i sentieri e sopra al prato si trovano diverse opportunità di sosta e di incontro. Le sedute sono in ferro e sono presenti diverse zone ombreggiate da gazebo di forma circolare con copertura in paglia e struttura in legno. Sotto ai gazebo i ragazzi leggono o studiano o semplicemente chiacchierano riparandosi dal sole cocente. Sono molte le persone che si rilassano anche sedute direttamente sul prato. Ci sono anche piccoli ambulanti che vendono palloni, altri che vendono bibite e donne sedute per terra con frutta secca e pop-corn confezionati in sacchettini. Questi giardini sono sicuramente luoghi di incontro e di socializzazione, mentre non vengono particolarmente usati per praticare sport. E’ interessante anche notare che sia per i giardini pubblici che per quelli privati sono previste aree per il parcheggio dei veicoli.

Molto diverso è invece il caso di Mekelle (Etiopia) in cui le aree verdi erano ristrette a piccole aiuole all’esterno di bar o ristoranti. In quel caso gli spazi potenzialmente verdi, come quelle che costeggiano il corso dei torrenti, erano considerati “terra di nessuno” e quindi venivano utilizzati come gabinetti e discariche.



I pochi giardini privati esistenti sono molto “costruiti” con siepi e arbusti geometricamente potati, con tanti fiori e piante ornamentali. Sono giardini di rappresentanza ad ornamento di edifici monumentali o di hotel di lusso, e non sono concepiti come luoghi di incontro. Il recente master plan (si veda la pubblicazione “Mekelle e il suo structure plan. Pianificazione urbana in Etiopia.” Scaricabile dal presente blog) sta tentando di introdurre parchi urbani ad uso pubblico in particolare nelle nuove aree di espansione. L’idea è quella di avere grandi spazi dove praticare anche sport con caffetterie e centri sportivi collocati alle estremità del parco per avere delle income generation per la gestione economica del parco stesso.

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