Il progetto prevede la realizzazione di un'area direzionale ben delimitata, costituita da alti edifici e massicci edifici hi-tech con lo sviluppo di un water front sul Nilo Bianco mediante la realizzazione di una darsena. L'intervento prevede anche che l'area a sud, dove ora si trova la Sunt Forest, sia sviluppata come riserva golfistica con la realizzazione di fantomatici laghetti artificiali e di giardini zoologici.
Dal video di presentazione (link) sembra che in questa area verranno ospitate ditte straniere: visto il progetto di sviluppo mi domando se questo luogo non sia una zona economica speciale.
Tali aree sono definite "zone geograficamente delimitate, recintate e sottoposte a vigilanza armata, dove si concentra la produzione o l'assemblaggio di merci destinate all'esportazione e dove agli investitori si garantiscono esenzioni fiscali, incentivi, manodopera a basso costo e senza tutele, deroga dalle norme e leggi vigenti, cessione della terra e delle infrastrutture" (cfr Paolo Somma, "1989-2009 Vent'anni di guerra", in Urbanistica PVS n. 51/52, luglio/agosto 2009).
A prescindere da quella che potrà essere la definizione ufficiale di tale area, è interessante riflettere se un intervento di questo genere sia realmente ciò di cui la città ha bisogno. Khartoum è una metropoli molto vasta con già molteplici problematiche nella gestione dei servizi di base. L'impressione è che nel concreto un progetto del genere non sia pensato e non sia in grado di rispondere alle esigenze delle persone. Pare che interventi come questi siano più a vantaggio degli interessi (economici) internazionali che dei veri motori per innescare un progresso nella realtà locale.