Il triplice patrimonio culturale, oltre alle componenti islamiche e cristiane, si completa con gli aspetti tradizionali della cultura africana, che affondano le loro radici nel culto degli antenati. Il culto degli antenati crede nella vita dopo la morte e l'onnipresenza degli antenati come esseri divini e mediatori tra l'umanità e l'essere supremo, il Dio universale che solo governa l'universo con tutti i suoi poteri. Questa credenza nel mondo dello spirito non nega la credenza in un Essere Supremo. Ad esempio, gli Ashanti del Ghana hanno cerimonie religiose che invocano gli spiriti vari intermediari degli antenati ma pur sempre riconoscevano e veneravano un Essere Supremo che è al di sopra di tutte le divinità e le anima tutte. Questa visione, molto simile al più recente concetto di monoteismo, gli Ashanti l’hanno presa con loro dall'Egitto e dal resto della Valle del Nilo, il cui culto si è diffuso in tutto il continente. Infatti il culto del Re, come il Figlio del dio Sole tra gli Akan (Ghana) è evidentemente derivato dal Medio Regno in quanto il loro dio Sole Nyankopon ha tutte le caratteristiche di Amon-Ra di Tebe. E’ stato inoltre dimostrato che i nomi della maggior parte delle divinità Yoruba sono sopravvivenze dei nomi delle divinità egizie.
Concludendo, gli Africani non vedono alcuna contraddizione nel triangolo del triplice patrimonio culturale: essi hanno adottato ed adattato queste tre differenti culture pragmaticamente in tutti gli aspetti della loro vita in diversa misura a seconda che abbiano vissuto all'interno di una società prevalentemente cristiana, musulmana, o tradizionale. Ad esempio, alcuni mausolei che si trovano nella parte orientale della Costa D’Avorio incorporano la simbologia cristiana, quella giudaica, quella islamica, e quella ancestrale. E' interessante notare che questi mausolei sono stati progettati e costruiti da artigiani locali che non hanno ricevuto una formale formazione architettonica, ma avevano radicati i significati della croce, degli angeli santi del cristianesimo, della stella e della mezzaluna, e degli antenati ai quali dedicavano la tomba e i quali pregavano per ottenere protezione e guida. La questione fondamentale è che il triplice patrimonio africano è una realtà culturale che influenza la vita degli africani e costituisce la base per comprendere l'architettura africana.
Fonte: Nnamdi Elleh, “AFRICAN ARCHITECTURE, Evolution and transformation”, McGraw-Hill, 1997