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  • : Urban Pvs esperienze urbane in paesi in via di sviluppo Come sono le città nei Paesi del Terzo Mondo? Come sono organizzate? Quali sono le problematiche? Come vengono affrontate? Questo blog vuole essere uno spazio dedicato a quanti si occupano e si interessano dei problemi urbani e sociali nei paesi in via di sviluppo.
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Come sono le città nei Paesi del Terzo Mondo? Come sono organizzate?

Quali sono le problematiche? Come vengono affrontate?
Questo blog vuole essere uno spazio dedicato a quanti si occupano e si interessano dei problemi urbani e sociali nei paesi in via di sviluppo.


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21 settembre 2011 3 21 /09 /settembre /2011 16:01

“La città di Massaua è costruita su una coppia di isole nel Mar Rosso. Le sue origini sono sepolte nella preistoria, un’epoca buia che colma il divario tra la geologia e la storia, tra il Pliocene e le testimonianze scritte. La popolazione probabilmente è vissuta qui fin da prima che gli umani fossero veramente umani. La storia della città è lunga quanto la storia stessa. Era perfino un porto prima dell’ascesa degli Egizi dal volto rasato o dai Mesopotami con la barba folta.

(…) Geograficamente la città era collocata a un crocevia tra il Mediterraneo, le lunghe coste dell’Africa e dell’India. Nel corso del tempo diventò un crogiolo di culture, grazie a commercianti che portavano con sé le loro divinità, pantheon costruiti intorno a dei come Zeus, Mithras, Krishna, e gli Ebrei monoteisti con il loro unico Dio Jahvè. (…) Quando l’intera costa orientale dell’Africa era dominata dagli sceicchi e dagli emiri, Massaua venne chiamata la “Perla” del Mar Rosso. Le sue banchine erano bordate di dhow e l’appello del muezzin poteva essere ascoltato anche dai pescatori in alto mare. Nei suoi giorni di gloria fu la terra delle mille e una notte: passeggiare in mezzo ai suoi souk era come passeggiare tra i versi di una poesia. All’epoca, prima degli italiani, faceva parte della dinamica comunità di mercanti che commerciavano con gli arabi del Golfo, il mediterraneo e il Mar Nero, l’India e l’Africa Orientale. La dominazione di questi commercianti musulmani isolò gli altopiani dell’Etiopia e dell’Eritrea dal mondo cristiano per secoli, durante i quali Massaua presidiava con fierezza le onde del Mar Rosso, con l’Africa a fare da sfondo.

Ora i tempi sono cambiati. I suoi edifici sono ruderi. La sua mescolanza etnica, unica nel suo genere, è svanita. I profughi degli altopiani hanno occupato i ruderi. Per la prima volta nell’arco di un millennio, Massaua non è assoggettata a un governo dell’entroterra.

(…) Mentre attraversiamo i sobborghi in prossimità della costa sulla terraferma, gli edifici che ci circondano sono una brutta copia degli antichi splendori. Le case e le moschee erano ridotte praticamente a nulla. La strada era costeggiata di rovine e ogni parete era butterata pesantemente come se un virus purulento avesse fatto scempio del tessuto urbano.

A dispetto della disperazione sopravviveva la speranza. Ai margini della città un’insegna verniciata da poco spiccava in mezzo alle macerie. L’insegna era in bianco e nero con delle lettere rosse e violacee che dicevano “Coca-Cola ti dà il benvenuto a Massaua”.”

Da “Ciao Asmara” di Justin Hill ( traduzione di Catia Lattanzi), FBE Edizioni, 2005, pagg.89-91

 

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