Gerusalemme è il cuore del conflitto israelo-palestinese? O forse parlare di una «Gerusalemme Est» e di una «Gerusalemme Ovest» non ha più senso, dal momento che Israele pare aver definitivamente «annesso» l’altra metà? Secondo alcuni osservatori, il governo del territorio rappresenta una delle armi principali di una guerra «a bassa intensità» con cui ciascuna parte cercherebbe di consolidare la propria superiorità demografica e influenzare le opzioni in gioco, in vista dei negoziati finali. Si può dunque parlare di una città «normale»? In un contesto etnicamente e geopoliticamente diviso è possibile pensare a forme di convivenza tra comunità, che ne assicurino la coesistenza, il governo e lo sviluppo, traghettando Gerusalemme nel XXI secolo? In questa raccolta di saggi, alcuni tra i più illustri architetti, artisti e storici esperti di Medio Oriente spiegano come la regolare coabitazione tra i diversi gruppi all’interno della «Città Santa» rappresenti un effettivo strumento di tutela delle loro reciproche ragioni e dei loro diritti e quindi una concreta possibilità di pace durevole.
E' il libro curato da Claudia De Martino con Moni Ovadia, francesco Chiodelli, Enzo Maria Le Fevre Cervini, Enrico Molinaro, Ruba Saleh, Carmelo Severino, Alessandra Terenzi, Luca Zevi, pubblicato da Castelvecchi Editore (2013).
Prossima presentazione presso Biblioteca Amilcar Cabral, via San Mamolo 24, Bologna
Lunedì 10 febbraio 2014, ore 17