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  • : Urban Pvs esperienze urbane in paesi in via di sviluppo Come sono le città nei Paesi del Terzo Mondo? Come sono organizzate? Quali sono le problematiche? Come vengono affrontate? Questo blog vuole essere uno spazio dedicato a quanti si occupano e si interessano dei problemi urbani e sociali nei paesi in via di sviluppo.
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Come sono le città nei Paesi del Terzo Mondo? Come sono organizzate?

Quali sono le problematiche? Come vengono affrontate?
Questo blog vuole essere uno spazio dedicato a quanti si occupano e si interessano dei problemi urbani e sociali nei paesi in via di sviluppo.


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6 marzo 2014 4 06 /03 /marzo /2014 14:30

kilambaL'imperialismo cinese nel continente africano è ormai una realtà palese a tutti. Un tema interessante è poi quello della progettazione prima, e costruzione poi, di intere parti di città fatte da corporazioni cinesi.

 Il caso emblematico è la Nova Cidade de Kilamba, ad oggi una città fantasma a 30 km da Luanda, in Angola: 750 palazzine, una dozzina di scuole, un progetto destinato a ospitare mezzo milione di persone. Nova cidade de Kilamba è stato realizzato dalla società cinese statale Citic (China international trust and investment corporation) in cambio delle concessioni petrolifere nel paese africano.

 La nuova zona residenziale, costata 3,5 miliardi di dollari, copre un’area di 5.000 ettari. Secondo la Bbc si tratta della più grande tra le tante “città satellite” realizzate dai cinesi in Angola.

Ma a un anno dall’inaugurazione dell’agglomerato, la Bbc si reca sul posto e lo trova completamente disabitato. 

 

I prezzi per la popolazione locale sono proibitivi, gli appartamenti partono da 100.000 $ e solo il 10 % di questi è stato venduto.

 

Il prezzo troppo alto rispetto al reddito angolano non sembra l’unico problema.

La Bbc ha intervistato Paulo Cascao, responsabile di Delta Imobiliaria, agenzia addetta alla vendita delle nuove unità abitative di Kilamba. Secondo Cascao, «i prezzi sono corretti per la qualità degli appartamenti e per tutte le condizioni che la città può offrire», la causa principale del flop di Kilamba sarebbe la difficoltà di accesso al credito bancario.

Ma forse il problema vero è da ricercare nella struttura della società angolana, formata da un grande divario tra ricchi e poveri e da un’assenza pressoché totale della classe media. Viene quindi a mancare la fetta di popolazione con esigenze e reddito in linea con questo tipo di offerta abitativa.

 

Ad oggi non vi girano macchine, non vi sono negozi alimentari o altre attività, motivo aggiuntivo , oltre ai costi assolutamente  proibitivi, per il quale la popolazione locale non ha interesse ad abitarvi, semplicemente non vi troverebbe lavoro. Bisogna ricordarsi che 2/3 degli angolani vivono con  meno di due dollari al giorno, nonostante la recente crescita economica.

kilamba1

Invece di favorire la costruzione di alloggi popolari o riqualificare le periferie delle città, per cercare di arginare il fenomeno disastroso degli slums e delle baraccopoli in continua crescita, si è deciso di pianificare la costruzione di intere città destinate ad una classe media che semplicemente ancora non esiste. Una soluzione, peraltro già sul tavolo, è di destinare ad alloggi popolari una quota degli appartamenti e di aumentare l’acceso al credito. Per ora i video promozionali del governo, che pubblicizzano una vita diversa in queste moderne città,  non mostrano altro che attori sorridenti invece di abitanti reali ed è lecito chiedersi se un episodio urbano come Kilamba non faccia piuttosto parte di una politica espansionistica cinese,con possibili flussi migratori dalla Cina stessa, tesa ad aumentare l’influenza non solo economica ma anche politica  sul territorio africano.

 

link Volontari per lo Sviluppo

 

link Scenari economici.it

 

link Megalopolisnow

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